Un percorso ad anello lungo e adatto a persone allenate, che attraversa zone di grande interesse culturale, turistico e naturalistico: Sant’Irene di Chieri, detta la Superghetta, è al centro di questo lungo giro che collega strade bianche e tratti asfaltati. Si può percorrere anche in tecnica nordic walking, a patto di padroneggiarla, dato che molti tratti sono su asfalto.
Sant’irene di Chieri, cenni storici
Voluta da Filippo Saraceno di Torre Bormida, la cappella di Sant’Irene di Chieri fu eretta tra il 1858 e il 1859 come ex voto a Dio per aver salvato le viti da una malattia devastante. Appartiene all’Associazione Confraternita di Sant’Irene che provvede a tutelarla e manutenerla. A partire dal 1863 due massari, sorteggiati ogni anno tra volontari, mantengono attiva la tradizione della festa che si tiene nella prima domenica di agosto. La cappella è soprannominata Superghetta per la sua architettura che ricorda la basilica di Superga, distante pochi chilometri.
Il percorso
Lasciamo l’auto nello spiazzo formato dall’incrocio di strada del Cervo con strada Caprigliano e, in corrispondenza col confine tra Baldissero Torinese e Chieri, in prossimità di un gruppo d’alberi troviamo un’indicazione cicloturistica (cartello blu). Il nostro cammino inizia da qui.
Percorriamo strada Tetti Quaglino con la borgata di Airali di Chieri in alto alla nostra destra. In direzione di essa e del piccolo cimitero svoltiamo a destra in lieve salita per passare proprio tra le case di Airali. Possiamo ammirare, tra le villette di recente edificazioni, emergenze storiche interessanti, come una piccola cappella alla nostra sinistra e importanti cascine storiche. Scendiamo ora fino a Strada della Rezza, piuttosto trafficata, e la percorriamo, sempre aiutati dai cartelli cicloturistici blu, fino a borgata Ramea di Andezeno. Ora svoltiamo a destra su una strada decisamente più tranquilla (strada Canarone) che ci porta a Tetti Canarone.
Un primo tratto faticoso
Da qui iniziamo una parte di percorso abbastanza faticosa, tutta in salita, prima dolce e poi ripidissima, seppur breve, dal pozzo di Tetti Canarone. Raggiungiamo dunque Tetti Canarone e, giunti al bel pozzo in mattoni poco dopo un grande ippocastano, proseguiamo diritti, ancora aiutati dalle indicazioni cicloturistiche. In caso di stanchezza, da qui è possibile accorciare la camminata, senza raggiungere Sant’Irene di Chieri e tornare alle auto prendendo la direzione di destra (sterrata dopo un centinaio di metri)
La vista da questa salita è davvero varia e spazia da ordinati frutteti ad ampie proprietà storiche che dominano le colline. Trascuriamo la deviazione sulla destra per Strada delle Nuvole, che si può eventualmente utilizzare nel caso si voglia accorciare la camminata rientrando al punto di partenza e scendiamo in strada Baldissero. Svoltiamo a sinistra in direzione di Cheri, in cui entreremo per prendere, dopo un centinaio di metri, la sterrata sulla destra (Strada della Contessa, indicazione bianco rossa di sentiero). Non manca molto a Sant’irene di Chieri.
Da Baldissero Torinese a Sant’irene di Chieri: il cuore del percorso
Di nuovo una salita dura, tra filari di alberi e coltivi, che finisce in Strada della Serra (proveniente da Chieri, l’accesso a piedi più breve per la cappella di Sant’irene di Chieri) dove svolteremo a destra.
Un centinaio di metri ed eccoci alla Superghetta! Possiamo sostare e ristorarci. Dopodiché proseguiamo per la stessa strada che poco dopo la cappella torna sterrata: possiamo goderci una vista panoramica su strada Baldiessero e su una curiosa ampia propiretà in cui si scorge un articolato sentiero interno.
Proseguiamo dunque in direzione di strada Valle Pasano che percorreremo per buon tratto e che cambierà nome un paio di volte, fino a divenire strada Pino Torinese. Poco dopo un’ampia zona di pascolo in cui può capitare d’incontrare le greggi di pecore della Fattoria Sociale Paideia, troviamo sulla destra la deviazione per Valle Ceppi, che imboccheremo.
Verso Baldissero
Passiamo ora tra radi gruppi di case e proprietà agricole, lungo la SP 115 (strada Valle Ceppi) che, attraversato un piccolo rio di fondo valle, ci porta alla rotonda di Baldissero Torinese, dopo un brevissimo strappo ripido. Da qui, lasciata sulla sinistra la direzione di Superga, scendiamo in paese, tenendoci sempre sulla sinistra, fino alla piazzetta del Comune.
Consigliamo caldamente una sosta alla Nicchia del Pane, poco più avanti oltre la banca, dove acquistare pane artigianale e specialità da forno. Poco prima della palazzina che ospita gli uffici comunali, scendiamo in un fitto bosco lungo un ampio e a tratti ripidissimo sentiero (viale del 150° dell’Unità, che diventerà il sentiero della poesia), molto ben tenuto, che ci porta fino a via Roma, all’incrocio con via Cordova.
Prendiamo a destra strada Pavarolo e la percorriamo fino superare la graziosa cappella del Toetto, per lasciarla solo all’incrocio con strada del Cervo, che imbocchiamo in discesa per lasciarla dopo una cinquantina di metri, per salire lungo strada Valentino (indicazione bianco rossa di sentiero ed edicola votiva). Ne percorriamo la salita e il tratto di crinale, tra ciliegi, gelsi e viti, dove si fa sterrata per condurci a Tetti Quaglino. Qui possiamo scegliere se proseguire dritto abbreviando di un paio di chilometri il percorso o prendere a sinistra per scendere verso strada Tetti Quaglino dove ritroveremo la croce di ferro incontrata all’inizio, di nuovo in vista di borgata Airali.
Da Baldissero Torinese a Sant’irene di Chieri: il tratto conclusivo.
Svoltiamo a destra e, lungo l’ampia sterrata in discesa torniamo al punto di partenza (da notare tre magnifici pioppi bianchi sulla nostra sinistra) da cui, svoltando di nuovo a destra, torneremo all’auto in pochi minuti.
Informazioni utili
A parte quella presso la cappella di Sant’Irene di Chieri non ci sono fontane o punti acqua lungo il percorso, fino al centro di Baldissero Torinese, dove possiamo ristorarci al punto acqua della SMAT in piazza IV Novembre o presso i bar del paese. Baldissero è nota per la bontà delle carni vendute nelle locali macellerie, consigliatissima la pizza della Rosarosa, che propone anche golosità di cucina e una sosta presso la gastronomia di cascina Lautier, sempre in piazza IV Novembre.
Max elevation: 468 m
Min elevation: 279 m
Total climbing: 418 m
Total descent: -430 m