Camminare fa bene

Parco naturale di Stupinigi

Camminare fa bene. Ormai è un affermazione consolidata. Farlo in tecnica nordic walking fa anche meglio. Vediamo perché in un articolo della dottoressa Duméry, da “Le particulier Santé” n.11, del dicembre 2017.

Camminare fa bene: cominciamo dalle definizioni

In primo luogo, l’articolo introduce una distinzione fondamentale tra modi di cammminare. La marcia nordica non consite nell’andare a spasso con un bastone per ogni mano, bensì in una camminata veloce e dinamica, usando i bastoni come propulsori per proiettare il corpo in avanti. Per fare cosa? Per andare più lontano e più veloci. Per di più, caricando di meno tutto il nostro corpo! Non si poteva dare definizione migliore. Non ci appoggiamo per non scivolare o aiutarci nelle asperità: conferiamo spinta alleggerendo le gambe.

Nordic walking, dunque. A chi è adatto?

Il nostro pubblico è costituito per lo più di donne dai quarant’anni in su, ma anche uomini più giovani trovano nell’agonismo del nordic la loro dimensione.

Così Herny Kam, ex triatleta e anima di EuroNordicWalk e Nordic Walkin’Lyon. E Hugo Mamba aggiunge:

È uno sport completo, praticabile a diversi livelli, che vanno dalla salute alle competizioni. Maratoneti che abbandonano la corsa, ritrovano nuova vita in questa disciplina.

E, come sanno bene gli istruttori, è una attività fisica molto apprezzata dagli over sessanta.

Camminare fa bene: apprendere la tecnica del nordic.

Di nuovo, la dottoressa Duméry è molto chiara e precisa. Nordic walking significa camminare con la naturale sequenza della marcia, col passo alternato mano sinistra gamba destra e viceversa. Ma bisogna farlo calandosi nel ritmo di spinta e trazione dato dalla giusta coordinazione motoria. In realtà, non si tratta d’altro che riscoprire un talento che gli essere umani sembrano aver trascurato: sapersi muovere per andare lontano. Dunque camminare fa bene se impariamo nuovamente a camminare bene: come? Con il supporto di un istruttore preparato a trasmettere le nozioni di questa tecnica.

Nordic walking, i primi passi.

Camminare in piano e su percorsi non accidentati, meglio se in gruppo, situazione che crea condivisione e maggior divertimento nel confrontare progressi e storie personali. Aggregarsi a gruppi adatti al proprio livello: principianti, praticanti, atleti. Si cammina a velocità comprese tra i 3 chilometri l’ora, per benessere, e i 6 chilometri orari, per chi vuole un effetto allenante. Quattro o cinque uscite sono in genere sufficienti a far propria la tecnica di base. Seguitare a far parte di un gruppo di camminatori è uno degli elementi che crea affezione a questo tipo di esercizio fisico. Basta poco: abbigliamento sportivo, scarpe dalla tomaia morbida, i bastoni: una o due ore di marcia è la sessione tipica di pratica. Trenta i minuti minimi per iniziare a trarne beneficio, come in ogni attività aerobica.

Camminare fa bene. Perché?

Siete ormai marciatori, prendete dal baule i vostri fidi bastoni e, dopo un breve riscaldamento per attivare muscoli e articolazioni, vi mettete a camminare. Il vostro organismo inizia a bruciare gli zuccheri nel sangue (glucidi), poi, dopo trenta, quaranta minuti attacca ad usare i grassi (lipidi). Inoltre, il cuore aumenta in modo sostenibile il suo lavoro, i tessuti si ossigenano, i muscoli lavorano senza sovraccarichi. Ecco perché camminare fa bene: buon livello glicemico, controllo del peso, esercizio cardio tonico, miglioramento del tono muscolare. E vita sociale all’aria aperta! Riduciamo il rischio cardio vascolare, preveniamo malattie, ci divertiamo: che vogliamo di più? Vogliamo migliorare la postura, con i conseguenti vantaggi:

Un aspetto meno noto ma rapidamente raggiunto, poiché il nordic walking si pratica con schiena ben dritta. Molti mal di schiena vanno attenuandosi o scompaiono

La parola al cardiologo

Se non siete ancora convinti, andate a leggere in dettaglio le parole del dottor Jean Boutarin, della Federazione Francese di Cardiologia a Lione. Cammminare fa bene perché la marcia nordica:

  • è un mezzo di prevenzione primaria (evitare malattie) e secondaria (evitare disturbi cardiaci)
  • permette di reimparare a camminare bene, migliorando velocità ed equilibrio
  • è uno sport ad alto valore cardio circolatorio e respiratorio
  • mobilizza spalle e colonna vertebrale
  • le controindicazioni sono praticamente assenti

Per concludere, possiamo aggiungere la nostra personale testimonianza. Almeno la metà degli iscritti ai nostri corsi arriva su consiglio del medico. La comunità scientifica è sempre più attenta al nostro sport, soprattutto per le fasce d’età meno giovani. Quelle, per intenderci, che hanno necessità di praticare attività fisica con tempi e tecnica adeguati al livello di preparazione o in presenza di aumentati fattori di rischio o piccoli acciacchi. Insomma, camminare fa bene, praticare il nordic walking fa meglio, a tutte le età!

Invecchiare bene con il nordic walking

parco del boschetto nichelino

Hanno scoperto che si può invecchiare bene con il nordic walking. A dire il vero, noi lo sapevamo già! Vediamo perché il nordic walking è uno sport per la terza età.

Un ottimo antistress. Un toccasana per cuore e polmoni: infatti fa compiere un buon lavoro cardiocircolatorio. Tonifica i muscoli, coinvolgendone un numero elevato. Certo, se lo diciamo noi sembriamo di parte. Però se lo dice una giornalista seria, su un grande quotidiano come Repubblica, è tutta un’altra cosa.

Sport per la terza età: come invecchiare bene con il nordic walking

Si parla di nordic walking e terza età: come praticarlo, quando farlo e quanto fa bene ai camminatori meno giovani. I benefici sono quelli di cui abbiamo già parlato e sono noti:

  • glutei più sodi
  • braccia e spalla più forti
  • addominali più robusti
  • miglior postura
  • benessere mentale

In più, è alla portata di tutti, non richiede grandi esborsi, è un naturale modo di conoscere persone nuove o migliorare legami, personali e lavorativi. Ma, come è stato detto in precedenza, uno studio comparso una rivista specializzata, il Rejuvanation Research, conferma ora che migliora le qualità aerobiche, la forza e la qualità di vita negli anziani. Per illustrare questi risultati in parole semplici, diciamo che, dal confronto degli studi comparsi sino ad ora sul nordic walking

i ricercatori hanno concluso che il Nordic Walking può essere considerato come una forma sicura e accessibile di esercizio aerobico per gli anziani.

Con l’aiuto dell’esperto, si riassume cosa sia il nordic walking e come vada praticato. Quindi si passano in rassegna i benefici che migliorano la vita degli anziani che lo praticano rispetto ai loro coetanei sedentari. Aumentata ossigenazione, risoluzione delle tensioni a livello cervicale, sistema immunitario rafforzato. La conseguenza è un effetto anti age e salutare in generale. Se poi vogliamo dare un tocco di benessere profondo, lavorando sulla respirazione e la consapevolezza, uniremo al nordic anche lo yoga

Come invecchiare bene con il nordic walking: come farlo?

Per concludere, viene richiamata l’attenzione sugli aspetti importanti del come praticarlo e su quali terreni. Questione di ritmo, che essendo di livello inferiore a quello richiesto da altre discipline aerobiche come corsa o nuoto, abbassa il livello di percezione della fatica, consentendo una pratica su distanze e tempi maggiori. E questione di terreno: perché se non è adatto, non si può ottenere una camminata in corretta tecnica nordic walking, vanificandone il magnifico apporto.

Aspettiamo solo più uno studio fondamentale per essere davvero felici: quello che dirà che il nordic walking fa diventare più belli e intelligenti!