Cronaca semiseria di una Francigena Valdisusa Marathon e degli effetti benefici del nordic walking.
Avete presente il ciabattino scalzo? Ecco, l’istruttore di nordic walking che s’iscrive alla maratona gli assomiglia. Ma andiamo con ordine. Innanitutto, la maratona. Si tratta di una maratona speciale. Primo, vietato camminare. E soprattutto, obbligatorio divertirsi e non prenderla troppo sul serio. Infine: affrontarla con amore per la storia che calpesti, dato che si tratta di una camminata davvero speciale. Si tratta della Francigena Valdisusa Marathon:
la prima Maratona per camminatori sulla via Francigena Valsusina, 42 Km tra storia e natura
Partiamo dalla preparazione. Come si affronta una maratona, di qualsiasi tipo? Ecco la lista della spesa:
- ci si iscrive diversi mesi prima
- si preparano delle tabelle rigorose di allenamento
- si provano delle uscite lunghe per abituare le gambe allo sforzo prolungato
- devi testare i materiali che userai il giorno dell’evento
- bisogna mangiare gli alimenti che si vorranno utilizzare durante la prestazione, per vedere cosa va e cosa no
Francigena Valdisusa Marathon: la preparazione.
Perfetto, direte voi, pochi punti essenziali, facili da seguire. Ma l’istruttore di nordic walking è uno bravo a predicare bene, quanto a razzolare… Tra corsi da gestire, impegni lavorativi, le necessità del piccolo Lorenzo e relativi doveri paterni, l’istruttore compie le sue normali uscite settimanali e poco più. L’unico punto rigorosamente rispettato, è stato il primo! Certamente mette nel sacco una sessione di 15 chilometri in due ore, per capire che effetto fanno le scarpe scelte forzando l’andatura. E un’uscita in montagna che, in 20 chilometri tra andata e ritorno, gli ha fatto respirare essenze di conifere salendo alla Testa dell’Assietta. Sperando di essersi ossigenato debitamente il sangue in quota!
Francigena Valdisusa Marathon: il giorno fatidico.
E viene il giorno della maratona. L’istruttore parte, a ritmo tranquillo per il timore di non chiuderla dopo averla annunciata ai quattro venti. Il sole picchia duro fin dal mattino. La prima difficoltà è usare i bastoncini: attardato nel gruppone, rischia di infilzare qualcuno e deve attendere i primi 3 o 4 chilometri. Il percorso è fortunatamente per lo più ombreggiato, mi si suda.
L’istruttore beve sovente, e mantiene un passo uniforme, modello “un asino dai passi uguali”. Sempre lo stesso: in piano, in discesa in salita. Già, le salite: non saranno tante, ma nel complesso saranno 1700 metri di dislivello positivo. Per di più, i primi 600 sono quelli della Sacra di San Michele! Ma tutto procede bene. Alla sosta dei 21 chilometri, quella di Villar Focchiardo che prevede di fare un pieno di carboidrati grazie al pasta party, l’istruttore arriva tutto sommato fresco. Mezz’ora di pausa, poi via di nuovo.
Francigena Valdisusa Marathon: l’arrivo.
Forte della sensazione di benessere, il nostro camminatore dotato di bastoncini accelera il ritmo, ma senza esagerare. Sulle salite recupera molti di quelli che lo avevano superato, è la forza del ritmo uniforme. La cadenza è tutto e la spinta delle braccia della tecnica nordic walking consente di non affaticare troppo le gambe usando molti più muscoli, normalmente non coinvolti.
Tiriamo le somme: l’istruttore passa l’arco dell’arrivo dopo 7 ore e mezza di marcia nordica. Gambe fresche nei giorni successivi. Niente dolori, nulla da segnalare. Morale: forse il nordic walking è così salutare e allenante che ci si può permettere una maratona senza averla preparata prima? Forse. Ma dovreste provare anche voi!
NOTA: la traccia inserita è quella prevista in origine, prima delle variazioni apportate dagli organizzatori per ragioni di sicurezza. E registra qualche chilometro di troppo!
Max elevation: 903 m
Min elevation: 386 m
Total climbing: 2224 m
Total descent: -2509 m